Bologna tra la sosta e quei due punti che mancano

Redazione

Due punti in meno di un anno fa: è il dato che balza all’occhio del Bologna di Italiano, che stamani si è ritrovato a Casteldebole, in vista della pausa del campionato per gli impegni delle nazionali. E c’è attesa per il rientro di Pobega.

Qualche inghippo iniziale. Ma il divario con la macchina perfetta di Thiago Motta ancora non c’è. Sono i numeri che per certi versi rimescolano le carte, restituendo ai rossoblù un avvio di stagione nella norma. Un successo in nove gare tra tutte le competizioni, col neo dei tre punti che al Dall’Ara non sono ancora arrivati. Qualcuno dati alla mano dirà: aspettiamo l’inverno, memori di quanto accaduto dodici mesi fa. Per contro, semmai, restano i problemi di Italiano che la prima stagione a Firenze partì decisamente meglio: quattro vittorie e tre sconfitte, dodici punti totali. E con un Dusan Vlahovic a guidare l’attacco. Certo è ancora presto per fare raffronti. Ma nel calcio spesso c’è memoria corta. E l’unico successo fin qui collezionato da Orsolini e compagni (2-1 a Monza) unitamente ad un attacco retto dal solo Castro, fa dormire sonni agitati ai tifosi rossoblù. Che ancora aspettano le prodezze di Karlsson e Dallinga.

Qualche fischio si è levato domenica delle tribune del Dall’Ara dopo lo scialbo 0-0 contro il Parma. Un trend che viene da lontano visto che tra le mura amiche sono addirittura sette le partite consecutive senza vittorie. Un vero record. E dal primo aprile a oggi sono arrivati ben 8 pareggi. Il Bologna ha dunque un rapporto complicato con il gol, poi c’è la Champions, che è meravigliosamente eccitante ma porta via tante energie mentali, come si è visto domenica contro i crociati. Adesso arriva forse propizia la pausa per le nazionali.

Alla ripresa del campionato il Bologna andrà a Marassi contro il Genoa poi volerà a Birmingham contro l’Aston Villa. La stagione è appena iniziata, la squadra non ha ancora assimilato i giusti meccanismi ma il rischio che i primi mugugni possano avvolgere Casteldebole è più che mai concreto.

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