Immancabile per il neo presidente di viale Aldo Moro Michele de Pascale il toto giunta: molti nomi sono maturati in corsa, ma un peso lo avranno le preferenze. E allora il primo è quello Isabella Conti, campionessa con quasi 20mila elettori che hanno scritto il suo nome: a lei potrebbe andare la vice presidenza. Già chiaro che ci sarà Vincenzo Colla, che potrebbe conservare le Attività produttive ma anche essere speso sulla sanità, un altro nome blindato è quello di Luigi Tosiani, attuale segretario regionale dei dem, tra i principali fautori della riconferma della regione rossa.
Restando a Bologna si fa il nome di Maurizio Fabbri, ex sindaco dell’Appennino, fedelissimo di Matteo Lepore. Qualora Colla non riempisse la casella della sanità circolano i nomi di tecnici, come Giovanni Gordini – eletto in consiglio nella lista del presidente – già direttore dell’emergenza all’Ausl di Bologna. Quella che appare un’altra certezza è che resteranno fuori dalla giunta Irene Priolo e Raffaele Donini: la prima, facente funzioni di presidente quando Bonaccini è volato a Bruxelles, andrebbe a sedersi sullo scranno della presidente dell’Assemblea Legislativa; l’ex titolare della sanità non ha mai scaldato il cuore di De Pascale, Donini resterebbe dunque consigliere, magari capogruppo. Confermato in giunta il reggiano Alessio Mammi, per lui ancora l’agricoltura.
Andando in Romagna, il posto di capo di gabinetto andrebbe alla fedelissima Manuela Rontini, mentre circolano voci che vorrebbero l’attuale parlamentare Andrea Gnassi al turismo; ma pure ci sono chance per l’ex sindaca di Sant’Arcangelo, Alice Parma. Infine ci sono gli alleati: un posto andrà assegnato ad Alleanza Verdi e Sinistra (si fa il nome di Simona Larghetti che però copre già altri incarichi); e poi c’è il deluso M5s, un solo consigliere eletto ma in giunta potrebbe entrare la ex Silvia Piccinini. Guardando al territorio, resterebbe da riempire una casella dall’alta Emilia, si fa il nome dell’ambientalista parmigiano Nicola Dall’Olio.