IIA, stop a trasferimento addetti. Pronto l’ingresso dei cinesi

Redazione

C’è un nuovo futuro, targato Cina, per IIA – industria italiana autobus: l’ex Bredamenarinibus di Bologna, oltre 600 dipendenti tra il capoluogo emiliano e Flumeri, in provincia di Avellino. L’ipotesi di ingresso di nuovi soci cinesi è emersa ieri sera, a Roma, in chiusura del tavolo presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy. Un confronto tra azienda, soci pubblici e sindacati convocato per scongiurare il trasferimento in Campania di tutti e 77 i lavoratori impiegati nello stabilimento bolognese. Una scelta fin da subito apparsa poco chiara, con un comunicato aziendale divulgato il due agosto mentre la città di Bologna celebrava il 44° anniversario della strage alla stazione: dopo la marea di polemiche innescate nell’immediato e l’irritazione subito espressa dal Mimit per la pessima tempistica, il provvedimento è stato ritirato nel giro di qualche ora. Era un mese fa, forse il punto più basso delle relazioni sindacali e certamente per l’immagine dell’azienda, in parte pubblica. L’incontro ieri nella Capitale è servito certamente per mettere un punto fermo: Regione Emilia-Romagna e Governo hanno bloccato il trasferimento dei lavoratori bolognesi a Flumeri. “Partirà un confronto con la nuova proprietà di Iia, prima in sede locale, poi di nuovo a livello nazionale il giorno 16 settembre”: così in una nota hanno annunciato i sindacati. Ma in serata, lo dicevamo, è emersa la novità più forte: Seri, la parte privata che gestisce l’azienda di autobus, sta trattando con un colosso cinese per un ingresso al 25% del capitale e che probabilmente consentirebbe l’accesso a componentistica a prezzi molto bassi. All’orizzonte sarebbe dunque possibile investire su un nuovo piano industriale che, fanno sapere le sigle sindacali, sarebbe “suddiviso in due fasi, una prima di risanamento e una successiva di rilancio”.

CONSIGLIATI