Balneari, domani sciopero. La Regione sulle concessioni: facciamo da soli

Redazione

Il tormentone politico estivo non poteva che riguardare le spiagge. Con la politica in vacanza agostana, sotto l’ombrellone scatta – per l’ennesima volta – la rissa sulla Bolkestein. Si tratta della regolamentazione europea, che da 15 anni l’Italia deve recepire, sulle concessioni balneari. E riguarda da vicino la nostra regione, per via dei 91 chilometri di estensione della Riviera Romagnola; con annessi stabilimenti che Bruxelles chiede che vengano messi a gara. La questione sembra facile, ma non lo è affatto, per via di promesse elettorali e dell’incertezza lavorativa nella quale – a fronte di una gara pubblica da affrontare – piomberebbero i titolari delle concessioni degli stabilimenti balneari. I quali hanno proclamato uno sciopero di due ore per domani: lo sciopero dei bagnini, così soprannominato, dalle ore 7,30 alle 9,30. Sarà a macchia di leopardo, non coinvolgerà tutti: proclamato dalla Sib (il sindacato dei bagnini) e da Confesercenti, vede nelle ultime ore il passo indietro di Cna
e Assobalneari. Dal Governo si promette una soluzione, anche perchè altri rinvii non se ne possono fare, l’ultimo altolà è arrivato dal Consiglio di Stato. Ma la vicenda, dicevamo, ha contorni politici e dalle nostre parti, in Emilia-Romagna, la preoccupazione per i destini delle 1500 imprese balneari in Riviera ha portato viale Aldo Moro a una decisione drastica: noi facciamo da soli. Ha spiegato l’assessore al turismo Andrea Corsini cosa vuol dire: “ho già convocato i Comuni costieri e le Associazioni di categoria dei balneari per fine agosto – dice, accusando il Governo di aver preso in giro i lavoratori della categoria e promettendo una legge basata sul decreto Draghi del 2022. Che prevede appunto la possibilità per gli enti locali di intervenire.

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