15 morti, 36mila sfollati, 9 miliardi di euro di danni – in larga parte non liquidati, i privati sono infatti ancora al palo. E’ passato un anno dal tragico alluvione che si abbatté sull’Emilia-Romagna: Modena, Bologna, Forlì, Cesena, Ravenna i territori più colpiti, dall’Appennino franato fino alla bassa allagata. Una serie di eventi climatici, che i meteorologi già allora definirono eccezionali, si rovesciò nel giro di qualche giorno su una porzione di territorio di 16 mila chilometri quadrati. Dall’1 al 18 maggio 2023 successe qualcosa di imprevedibile: alla fine il bilancio fu di oltre 4,5 miliardi di metri cubi d’acqua caduti, 100 comuni coinvolti dai dissesti; e poi migliaia le frane aperte, con oltre 30 le frazioni isolate, 105 le scuole allegate o irraggiungibili a causa di frane e smottamenti, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati. Dopo la prima ondata di rovesci piovosi dei primi giorni di maggio, nella notte di un anno fa successe l’irreparabile su un territorio già messo in crisi: l’acqua venne già dal cielo ininterrottamente per 36 ore
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