La vicenda è stata segnalata da Confconsumatori che ha assistito la vittima del raggiro.
Si tratta di una donna reggiana che, dopo aver subito una truffa, ha dovuto affrontare un contenzioso con la sua banca per riavere le somme che le erano state truffate.
La donna aveva ricevuto una telefonata da parte del proprio istituto di credito, che la avvertiva che dal suo conto corrente erano stati effettuati 13 bonifici, nel giro di pochi minuti, in favore di soggetti sconosciuti per un totale di circa 19.000 euro. La donna aveva quindi chiesto il blocco del conto e la restituzione delle somme ma, per la banca, quei bonifici risultavano correttamente eseguiti e sarebbe stata la stessa cliente ad autorizzarli, magari inavvertitamente, ingannata dalla telefonata di un falso operatore bancario.
La reggiana, con l’aiuto di Confconsumatori, allora, si è rivolta all’Arbitro bancario finanziario che, con una recente delibera, ha sancito un concorso di colpa della banca per non aver offerto, al momento dell’apertura del servizio di home banking, il servizio di avviso via sms che avrebbe potuto consentire alla persona di bloccare la truffa e, quantomeno, di impedire la maggior parte dei bonifici fraudolenti.
Inoltre, l’arbitro ha rilevato che quei bonifici, quasi tutti di un importo compreso tra i 1.490 e i 1.500 euro, erano stati effettuati sempre in favore degli stessi due soggetti. Pertanto, secondo le normative, dopo il secondo bonifico dello stesso importo in favore del medesimo soggetto il sistema avrebbe dovuto bloccare i trasferimenti successivi e ottenere una specifica autorizzazione del cliente. Per questi motivi l’arbitro ha infine disposto in favore della vittima della truffa un rimborso di circa 16.000 euro.