Entra la questione di legittimità sull’abuso d’ufficio nel processo sul caso Bibbiano, i presunti affidi illeciti di minori in Val d’Enza, nel reggiano. Imputato per abuso d’ufficio c’è l’ex sindaco del comune della bassa reggiana Andrea Carletti: si tratta del secondo filone della maxi inchiesta, che ha visto il procedimento principale – quello incentrato sui minori – chiudersi con l’assoluzione per Claudio Foti, fondatore della onlus Hansel&Gretel che aveva in mano la gestione degli affidamenti. Ed è proprio sull’iter che ha portato l’Unione Comuni della Val d’Enza ad affidarsi a Foti che si concentra il processo che vede alla sbarra l’allora primo cittadino di Bibbiano. Il punto sta nel reato di abuso d’ufficio e nella sua riforma voluta dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio: la Procura di Reggio Emilia – pm Valentina Salvi e procuratore generale Gaetano Calogero Paci – ha presentato un’istanza al tribunale dove solleva questione di legittimità costituzionale della norma che quel reato lo ha abrogato. La contrarietà riguarda gli articoli 3, 24 e 117 della Carta: ci si attende che i giudici si pronuncino già nella prossima udienza. La Procura ha chiesto di valutare se l’abrogazione del reato è rilevante nel processo, mentre le difese chiederanno in udienza il non luogo a procedere per le imputazioni di abuso di ufficio. Oltre a Carletti, rispondono di abuso di ufficio altri imputati: 17 in totale le persone alla sbarra.
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