Opere d’arte e antichità. Carabinieri: crescono furti e contraffazioni in Emilia-Romagna

Redazione

Un’importante dipinto a olio del XVII secolo, rubato nel fiorentino nel 1998; un altro del XVI secolo rinvenuto nel ferrarese e rubato in una chiesa francese nel 1981; e poi oltre 2500 reperti archeologici e ben oltre 7mila paleontologici sequestrati. Sono solo alcuni dei risultati ottenuti dal Nucleo Tutela Patrimonio dei Carabinieri in Emilia-Romagna nel 2023. Nell’intero territorio regionale, sono state condotte, con la collaborazione e supporto dei funzionari della Soprintendenza della regione, numerose operazioni finalizzate a recuperare beni culturali, costituiti da documenti archivisti appartenenti allo Stato e ad Enti Ecclesiastici; come anche 888 beni librari sottoposti a tutela, trovati sul circuito antiquariale, ma risultati sottratti dai luoghi di deposito. I militari hanno recuperato 10.798 beni d’arte per un valore complessivo stimato di € 11.591.950. Nello scorso anno, il numero dei furti di beni culturali ha registrato un leggerissimo incremento rispetto all’anno precedente (da 29 del 2022 si è passati a 34 ): in particolare, i luoghi più colpiti continuano ad essere gli edifici di culto con 15 azioni furtive e quelli nei luoghi privati con 10 furti. Le indagini hanno consentito di denunciare 39 persone. Infine nel contrasto alla contraffazione delle opere d’arte, il monitoraggio del mercato e le indagini sviluppate hanno permesso di sequestrare, a carico di 12 persone, 32 opere contraffatte che avrebbero potuto far realizzare, qualora commercializzate come autentiche, un guadagno illecito di almeno € 170.650

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