Omicidio via Piave, il 16enne resta in carcere

Redazione

Resta in carcere il 16enne accusato dell’omicidio del coetaneo Fallou Sall e del tentato omicidio di un altro ragazzo, ma sui fatti gravissimi di via Piave a Bologna gli inquirenti si muovono con grande attenzione. Non è infatti chiaro cosa sia accaduto mercoledì sera prima della coltellata mortale.

Un puzzle che si muove lentamente tra le testimonianze del ferito e degli amici della vittima non trascurando però la versione fornita dall’indagato, che ha raccontato di essere scappato, inseguito da un gruppo e di essere stato placcato da dietro. Anche se pochi minuti prima di essere assassinato in strada, Sall aveva postato sui social una foto dove lo si vede su una panchina apparentemente del vicino parco, con un oggetto che sembra tirapugni nella mano destra.

Una vicenda dai contorni tutt’altro che chiari. Saranno fondamentali le immagini delle telecamere della zona che gli investigatori della squadra mobile hanno acquisito e su cui stanno lavorando coordinati dalla Procura per i minorenni. Il 16enne indagato si difende dicendo che ci sarebbe stato un primo scontro al giardino pubblico, dalla parte opposta rispetto a via Piave: una breve scazzottata con il bengalese amico di Sall con cui c’erano stati screzi in passato, anche sui social, e poi rimasto ferito. Una versione comunque da verificare. Lui sarebbe quindi scappato e si è radunato un gruppo che lo ha inseguito. Mentre stava fuggendo verso casa sarebbe stato rincorso e placcato da dietro, rovinando a terra, quindi in più di uno gli sarebbero saltati sopra. A quel punto, per paura, avrebbe – il condizionale è più che mai d’obbligo – tirato fuori il coltello sferrando colpi alla cieca, senza vedere chi raggiungeva.

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