Tra meno di 5 mesi prenderà il via il processo d’appello per l’omicidio di Saman Abass, la 18enne pachistana strangolata e sepolta nelle campagne della bassa reggiana, a Novellara, per aver rifiutato un matrimonio combinato in patria con un parente. A oltre un anno di distanza dalla pronuncia del giudizio di primo grado, il 27 febbraio 2025 inizierà in Corte d’Assise di Appello a Bologna l’iter giudiziario che vedrà alla sbarra il padre della giovane Shabbar Abbass, condannato all’ergastolo insieme alla madre, Nazia Shaheen, processata in contumacia perchè latitante in Pakistan. La donna è stata dapprima arrestata dalle autorità locali, poi estradata nel nostro paese il 22 agosto scorso, quando il processo di primo grado in tribunale a Reggio Emilia era terminato. All’appello si esaminerà anche la posizione dello zio di Saman, Danish Hasnain, condannato a 14 anni. Torneranno poi alla sbarra anche i due cugini della ragazza, Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz, accusati di aver agito in concorso con gli altri familiari, ma assolti e scarcerati a dicembre 2023.
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