Va ai domiciliari un imprenditore considerato vicino alla camorra, residente a Modena. Misura cautelare emessa dal Gip del tribunale emiliano, eseguita nei giorni scorsi dalla guardia di finanza e condivisa con altre 3 persone: sono tutti indiziati di trasferimento fraudolento di valori e subappalto illecito, nell’ambito di un procedimento penale che vede indagate sette persone e coinvolte tre società del settore edile.
Al centro dell’inchiesta il titolare di una impresa, di origini campane, con numerosi precedenti penali, al quale vengono contestate soprattutto continue frequentazioni e interessi economici comuni con camorristi, come evidenziato in più interdittive antimafia. A suo carico anche una misura di confisca di prevenzione di beni, divenuta definitiva nel 2022: nel frattempo, l’imprenditore aveva fittiziamente attribuito a un prestanome la rappresentanza legale di due società nel modenese. Inoltre una delle società in ballo aveva eseguito alcune opere ma in subappalto non autorizzato, perché senza l’iscrizione nella ‘white list’, che certificasse l’assenza di legami con organizzazioni criminali.
Dalle indagini è emerso anche il ruolo di primo piano assunto dalla coniuge dell’uomo, che si occupava dei profili amministrativi, contabili e finanziari delle società.