Approfittando delle sue condizioni psicofisiche, invece di riaccompagnarla a casa, avrebbe guidato l’auto fino alla propria dimora, dove la vittima ha denunciato di essere stata costretta ad atti sessuali contro la sua volontà. La polizia di Forlì ha arrestato un uomo, collega della vittima: ora è stato posto ai domiciliari. L’accusa è pesante, violenza sessuale aggrava. A suo carico, a quanto si apprende, c’era già una condanna per spaccio di stupefacenti e una denuncia per violenza sessuale. Una storia poco chiara, fatta di file audio e complicità torbide nella vicenda. Secondo la ricostruzione degli investigatori, intorno alla vigilia dello scorso Natale una giovane donna è stata violentata al termine di un pranzo di lavoro. La vittima ha fornito audio e messaggi ricevuti dall’autore subito dopo la violenza. E’ stato quindi attivato il Codice Rosso. È emerso che la donna aveva partecipato a un pranzo a casa del suo datore di lavoro, nel forlivese, in cui erano presenti altri colleghi. Durante il pasto aveva bevuto e un collega si era offerto di accompagnarla a casa. L’uomo, invece, l’avrebbe portata a casa sua, fuori città, ha approfittato delle sue condizioni e l’ha costretta a subire atti sessuali. Stando a quanto reso noto, gli investigatori sono stati ostacolati nelle loro indagini da una sorta di depistaggio messo in atto dall’autore con la complicità di amici e colleghi di lavoro
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