Importavano illegalmente acciaio dalla Cina. Dagli uffici bolognesi della Procura Europea è partita un’inchiesta che ha portato infine la Guardia di Finanza di Ferrara a sequestrare 950mila euro a una società. Un provvedimento emesso nell’ambito di un procedimento penale che vede interessati i responsabili di due imprese (quella della provincia estense e un’altra di Varese) ritenuti responsabili delle ipotesi di reato di contrabbando e falsità ideologica in atti.
Gli amministratori delle due aziende avrebbero effettuato operazioni di importazione di nastri d’acciaio prodotti in Cina che venivano fatti risultare come originari della Corea del Sud per eludere il pagamento del cosiddetto dazio anti dumping, che grava sulla merce di origine cinese. Nell’ottobre scorso le due imprese avevano già subito un sequestro pari a 2,4 milioni di euro. Da ulteriori approfondimenti eseguiti dai finanzieri estensi, sono state ricostruite 60 operazioni di importazione della stessa merce per la quale era stata consegnata all’Agenzia delle Dogane certificato che attestava l’origine coreana del prodotto. Ma in realtà, tra la documentazione sequestrata nel corso di varie perquisizioni in giro per l’Italia, sono stati individuati gli originali certificati predisposti dalla società produttrice dell’acciaio che riportavano, oltre al nominativo dell’impresa, l’effettiva provenienza cinese dell’acciaio.
I responsabili della società ferrarese avrebbero ottenuto un illecito risparmio, per il mancato pagamento dei diritti doganali, quantificato in circa 950 mila euro.