Bologna, terrorismo: sgominata organizzazione, a capo una giovane pakistana

Redazione

Si era radicalizzata nel 2019, in pieno Covid, guardando video sulle piattaforme social. Da quel momento una forte attività di proselitismo e – caso più unico che raro – la guida di un gruppo estremista che progettava di unirsi a gruppi jihadisti in Africa e Siria. E’ partita dalle indagini attorno a una giovane ragazza pakistana di Bologna una vasta operazione dei carabinieri del Ros che stamane all’alba ha sgominato un’organizzazione votata al terrorismo di matrice islamica, sotto il coordinamento della procura emiliana e della procura anti terrorismo. In manette quattro di cinque soggetti di origine straniera finiti sotto la lente, tutti residenti a Bologna, Milano, Udine e Perugia. Devono rispondere per avere costituito o fatto parte di un’associazione terroristica che faceva riferimento a Al Qaeda e allo Stato Islamico.

Si tratta di giovani, tutti sotto i trent’anni; l’unico sfuggito alla cattura è un cittadino marocchino: secondo gli inquirenti si trova in Corno d’Africa, dove si sarebbe unito a milizie jihadiste. L’attività di indagine è partita nel settembre del 2023 dal monitoraggio della rete per rintracciare la diffusione di contenuti di matrice jihadista. Gli investigatori hanno così notato una giovane pakistana, residente con la famiglia in zona stazione a Bologna. Genitori ben integrati in città: la ragazza non frequentava moschee né centri islamici, era iscritta in un istituto superiore, ma dopo la pandemia aveva improvvisamente abbandonato gli studi e iniziato a indossare abiti rigorosamente osservanti dei dogmi della religione islamica. A questo si è affiancata una intensa attività di proselitismo sul web, che ha portato gli investigatori a un’altra giovane, un’algerina residente in Umbria: le due hanno così formato un gruppo denominato “Da’wa”, che in arabo significa chiamata ad abbracciare la “giusta” versione dell’Islam. Gli ulteriori approfondimenti hanno permesso di identificare gli altri 3 partecipi al sodalizio, tutti reclutati via internet: oltre al marocchino fuggito, c’è un turco e infine il fratello minore della pakistana, appena 19enne.

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