Un colpo di pistola sparato a una distanza ravvicinata, circa 30 centimetri. Il proiettile esploso ha poi colpito il volto di Sofia Stefani con una traiettoria dal basso verso l’alto. È quanto emerge dalle prime risultanze dell’autopsia eseguita nei giorni scorsi sul corpo dell’ex vigilessa di 33 anni, uccisa dal collega Gianpiero Gualandi il 16 maggio scorso, mentre erano nel suo ufficio al comando di polizia locale di Anzola. A diffondere le prime indiscrezioni è l’edizione locale de Il Resto del Carlino. Stando a quanto diffuso del rapporto medico legale, La ragazza è stata centrata allo zigomo sinistro, sotto l’occhio e proprio accanto la narice: tanti gli elementi che secondo l’accusa confermerebbero la dinamica di un omicidio volontario. Gualandi invece sostiene la tesi di uno sparo accidentale durante una colluttazione
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