Già condannati per essere contigui alla camorra, due imprenditori di origine campana, Antimo Morlando ed Emanuele Di Spirito, sono sospettati di aver continuato a fare affari con i clan. Per questo la guardia di finanza di Bologna, insieme ai colleghi della Campania e al Servizio centrale criminalità organizzata, hanno confiscato circa 100 milioni di euro su ordine della Corte d’Appello di Napoli: nel mirino degli inquirenti, un vasto patrimonio composto da società nei settori dell’edilizia e dell’immobiliare. A carico dei due risultano già condanne definitive per concorso esterno in associazione di tipo camorristico e trasferimento fraudolento di valori anche aggravato dal metodo mafioso: inchieste li hanno visti vicini al clan Puca e Perfetto. Ma l’operazione di oggi è l’epilogo di indagini della Dda di Napoli, dopo un monitoraggio su investimenti immobiliari sospetti fatti in Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Bologna e Ravenna
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