Pernottare in un’imbarcazione, anche di lusso, invece che in albergo. Si chiama “boat and breakfast”, un fenomeno in crescente diffusione e al centro degli accertamenti della Guardia di Finanza di Rimini nei giorni scorsi. I finanzieri della Stazione Navale di Rimini hanno scoperto l’illecito utilizzo in attività commerciali di 4 imbarcazioni.
Le situazioni più tipiche – spiegano le fiamme gialle – vedono, frequentemente, un’unità da diporto privata, senza abilitazione all’utilizzo commerciale oppure adibita al “noleggio occasionale”, e comunque non riconducibile ad un soggetto imprenditoriale, che pubblicizza l’attività di “boat & breakfast” sui vari canali di pernottamento e prenotazione.
Proprio da queste piattaforme sono partiti gli approfondimenti dei finanzieri. Fondamentali sono stati i numerosi annunci e le relative recensioni rilasciate dagli ospiti, alcuni dei quali sono stati ascoltati come testimoni per confermare l’uso di tre imbarcazioni come strutture alloggiative, prenotate on line tramite i comuni motori di ricerca.
Gli approfondimenti hanno consentito di individuare quattro proprietari che utilizzavano le rispettive imbarcazioni a vela non per l’uso dichiarato diportistico ma commerciale, dandole in locazione o pubblicizzandole sui siti di prenotazione on line.
Per questo sono stati sanzionati amministrativamente per un importo complessivo di circa 45.000 euro, per l’esercizio abusivo di attività commerciale con imbarcazioni a vela ad uso esclusivo diportistico, fattispecie prevista e punita dal Codice della Nautica da Diporto.