Turismo, il 2024 chiude abbastanza bena ma “si può fare meglio” per la nuova stagione

Redazione


Il turismo chiude il 2024 con segnali positivi altalenanti rispetto alle varie zone del Paese ad eccezione delle macro aree del nord est che ha registrato una crescita leggermente al di sotto della media nazionale. A renderlo noto è il Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti. Per quanto riguarda gli andamenti delle diverse tipologie di prodotti turistici, gli unici a evidenziare un leggero aumento sono il balneare e il termale, che ha interessato anche l’Emilia-Romagna. Una crescita più consistente invece arriva dalle aree dei laghi (+6,5%), della campagna/collina (+5,8%), delle città d’arte (+3,6%) e della montagna (+2,5%). In leggera flessione il risultato delle località classificate ad “altro interesse” (-0,5%). Nonostante un quadro economico ancora incerto, a cui si sommano le tensioni geopolitiche, il risultato di fine anno conferma la solidità del nostro sistema di offerta turistica. Rimane però qualche incertezza sull’andamento del mercato nella prima parte del 2025. È probabile che il rallentamento della domanda, già rilevato alla fine del 2024, continui anche nel primo trimestre 2025, seguito però da una nuova accelerazione nel corso dei mesi successivi. Infatti, da un sondaggio condotto del Cento Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti presso un campione di 1.225 imprenditori della ricettività, risulta che il 62% degli intervistati per la prima parte dell’anno prevede di registrare un trend di stabilità del mercato. Invece, le aspettative del 15,1% del campione sono di un aumento della domanda, contro il 22,8% che prevede una leggera contrazione del mercato. In generale, gli imprenditori che hanno manifestato una maggiore preoccupazione sono quelli attivi nelle località del prodotto balneare e del termale. Invece, un minor pessimismo traspare dagli imprenditori delle aree di montagna e della campagna/collina.