A quasi un mese dalla strage di Suviana, le acque del bacino sono di buona qualità e possono essere usate senza problemi per l’acquedotto. A metterlo in chiaro è l’agenzia ambientale della Regione Emilia-Romagna, Arpae, che si sta occupando di campionamenti e controlli nell’invaso che ospita la centrale di Bargi, sull’Appennino bolognese, coinvolta nell’esplosione che ha causato la morte di sette operai e il ferimento di altri cinque. L’agenzia però avverte: è cruciale che le acque siano mantenute in “buone condizioni ambientali” anche nel corso delle future operazioni di svuotamento e ripristino della centrale. “L’attività di controllo e monitoraggio continua a essere costante – assicura Arpae – anche in questa fase post-emergenza”. Per quanto riguarda la presenza di idrocarburi, riferiscono i tecnici, “si evidenzia un netto progressivo miglioramento, con un unico segnale di presenza nel punto di campionamento in superficie in centro lago”. Dal punto di vista chimico invece, le analisi eseguite sui campioni presi dal bacino “non hanno evidenziato scostamenti rispetto ai risultati delle serie storiche disponibili”
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