Continua il monitoraggio della frana che a causa del maltempo delle scorse settimane si è riattivata in località Ca’ di Sotto, nel territorio di San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino bolognese. Sabato il sopralluogo della neosottosegretaria alla Presidenza della Regione con delega alla Protezione Civile, Manuela Rontini, insieme ai tecnici dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, e ai sindaci di San Benedetto, Alessandro Santoni, e di Monzuno, Bruno Pasquini. I lavori proseguono da due mesi: i detriti trascinati dalla frana hanno ostruito il torrente Sambro, facendo aumentare l’acqua in un invaso e formando un lago, com’era già successo nel 1994. Le elettropompe sono costantemente in azione anche perchè il lago si trova vicino ad alcune frazioni, per cui è necessario tenere costantemente il livello dell’acqua non oltre una certa soglia. Con le piogge e lo scioglimento della neve il livello tende ad alzarsi. Da circa un mese, tecnici dell’Agenzia regionale e del Comune stanno lavorando per creare un canale di sfioro, in grado di garantire la fuoriuscita dell’acqua al posto delle pompe. Il problema interessa in maniera diversa il territorio: alcune abitazioni sono coinvolte direttamente dal movimento franoso, altre dall’innalzamento del lago, oltre alla preoccupazione per infrastrutture pubbliche come strade, cabine elettriche, acquedotto e depuratore.
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