E’ questa la settimana che segnerà l’arrivo vero dell’estate: stop a piogge e giacca la mattina, nel corso dei prossimi giorni anche al Nord si farà sentire l’anti-ciclone africano che già ha inaugurato la nuova stagione al Meridione. Toccati i 30 gradi in pianura padana già nel fine settimana appena terminato, aspettiamoci un ulteriore innalzamento della colonnina di mercurio, anche di notte. Una fiammata che durerà per tutta la settimana. Alle nostre latitudini sono però per fortuna lontani i tempi in cui si lamentava la penuria d’acqua e si parlava di grave siccità: nonostante l’inverno mite, le precipitazioni – anche nevose – che ci hanno accompagnato per tutta la primavera hanno ingrossato gli invasi e riempito i fiumi. Buone notizie arrivano anche – per così dire – da sottoterra: infatti, dall’emergenza del 2022, le falde acquifere in Emilia-Romagna si sono ricaricate, colmando un gap che durava due anni. Anche se qualche problema rimane. A dirlo è l’osservatorio del Cer, il Canale emiliano-romagnolo, che conferma come le piogge di questa primavera ne abbiano consentito la complessiva ricarica e il deficit accumulato rispetto al 2022, l’anno più siccitoso di sempre, è stato compensato in quasi tutte le province, anche se in Romagna si registrano ancora evidenti anomalie in alcune aree
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