Ecco le proposte di Confesercenti in vista delle elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno: idee di cui la presidenza emiliano-romagnola dell’associazione sta discutendo via via con tutti i candidati. L’associazione auspica che l’inflazione non freni la ripresa, ma teme per il commercio ambulante e gli stabilimenti balneari. Ecco allora una sorta di decalogo da portare a Bruxelles. Semplificare le norme e ridurre gli adempimenti; un utilizzo esteso della digitalizzazione per ridurre gli oneri sulle imprese. Sostenere l’accesso al credito, anche attraverso l’utilizzo di strumenti alternavi di finanziamento come microcredito, crowdfunding e minibond. Regolamentare i micropagamenti per ridurre i costi delle transazioni. Ma anche investimenti in formazione e sviluppo delle competenze anche per gli imprenditori e lotta al fiscal dumping, contrastando la disparità di tassazione a livello europeo per evitare concorrenza sleale interna alla Ue. Politiche di sostegno alle pmi negli investimenti per la transizione verso energie rinnovabili e supporto ai consorzi di acquisto di energia e gas. E infine, avanti tutta sull’iniziativa “Capitale Europea del Commercio di prossimità” per valorizzare il commercio urbano quale motore indispensabile ad una migliore qualità della vita nelle città europee. In ultimo, sulla questione balneari, modificare la regolamentazione europea Bolkestein “per non penalizzare le migliaia di imprese e famiglie dei settori coinvolti e dare certezze per il futuro”. Tra le proposte di Confesercenti, c’è pure l’implementazione delle politiche che equilibrino la competizione tra vendite online e negozi.
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