Carceri, preoccupa la situazione del Pratello. Garante: interventi urgenti

Redazione

Troppi detenuti e poco personale, servono interventi urgenti: preoccupano i numeri dell’istituito minorile di via del Pratello. La denuncia arriva Garante dei detenuti del Comune di Bologna, Antonio Ianniello. «Bisogna constatare con preoccupazione la presenza di 51 ragazzi, a fronte di una capienza regolamentare di 40» rimarca Ianniello. Ieri c’è stato un sopralluogo da cui sono emerse, sostanzialmente, le stesse problematiche segnalate nei giorni scorsi dalla UilPa Polizia penitenziaria.

I numeri, lamenta il Garante, fanno sì che «risultino deteriorate in maniera evidente tanto le condizioni detentive dei ragazzi, quanto le condizioni lavorative dello staff». All’origine di questa «esacerbazione delle criticità», secondo Ianniello, c’è «l’apertura del secondo piano detentivo», visto che «da quel momento c’è stato un drastico peggioramento della situazione, con un’acme negativa a partire dallo scorso maggio, quando si è avuta una concreta, e accentuata, riduzione delle attività educativo-trattamentali per la grave carenza di organico della Polizia penitenziaria». Per quanto riguarda il personale, Ianniello segnala che «mancano, per varie ragioni, almeno 10 addetti alla sicurezza, mentre è confortante il dato relativo all’organico delle professionalità giuridico-pedagogiche, che ha visto con il nuovo anno un’integrazione di sei unità».

Nell’ambito delle risorse professionali, il Garante sottolinea il «significativo intervento del Comune, che tramite Asp sta garantendo la presenza di una mediatrice socio-culturale e di un educatore». Ianniello pone da ultimo l’accento sul fatto che il sovraffollamento è un problema non solo del carcere bolognese, ma nazionale. Evidenziando che «il dato sulle presenze negli istituti penali per i minorenni indica un severo incremento anche in correlazione, secondo un’interpretazione assai verosimile, agli effetti del cosiddetto “Decreto Caivano”, che ha ampliato la possibilità di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti dei ragazzi». Infatti, conclude il Garante, «prima dell’approvazione, ad agosto 2023, risultavano presenti 436 ragazzi, che a dicembre 2024 sono diventati 588».

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