Un monitoraggio su città30, auto scelte a campione, attraverso i dati elaborati da scatole nere installate sui mezzi. E’ il punto di partenza di un accordo triennale (scadenza fine agosto 2027) sottoscritto tra il Comune di Bologna, che il provvedimento lo ha voluto; Unipol, che fornirà i dati gratuitamente; e Fondazione Rusconi Villa Ghigi, che elaborerà la mole di informazioni per creare un report sul funzionamento del limite di velocità a 30 chilometri orari. Da dove arrivano queste informazioni? Il gruppo assicurativo-finanziario metterà a disposizione le scatole nere installate sulle auto nell’ambito delle polizze stipulate da UnipolSai e da altre società della propria orbita. Tutto – è bene specificarlo – avverrà in forma anonima, cioè senza che vengano coinvolte targhe né proprietari dei veicoli; e con orizzonti temporali identificati e chiari, quindi non un controllo – ad esempio – su interi tragitti stradali. Nel documento sottoscritto si parla comunque di 65 strade intere e di 10 itinerari-tipo di lunghezza pari a 3,5 e 10 chilometri. Le vie interessate sono 14 radiali principali, alcuni non per forza interessati dalla Città 30: Massarenti, Mazzini, Irnerio, Stalingrado, Murri, Toscana, Saragozza, Andrea Costa, Saffi, Corticella, Zanardi, San Donato, Emilia Ponente e Emilia Levante. Dal Comune fanno sapere che i dati saranno estratti per sei volte all’anno fino al 2027 e alcune estrazioni riguarderanno anche il 2022 e il 2023 per un confronto. Si parla ovviamente anche di fasce orarie. Alla fine, sarà un pool di esperti ad analizzare velocità media, mediana e massima, ma pure lo stile di guida, in particolare brusche frenate e accelerazioni.
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