“Bibbiano”, i giudici respingono questione legittimità dell’abuso d’ufficio

Redazione

Sul ‘caso Bibbiano’ nell’ambito del processo sui presunti affidi illeciti, il tribunale si è pronunciato stamattina, sciogliendo la riserva, sulla questione di legittimità costituzionale che era stata sollevata dalla Procura di Reggio Emilia della norma che in agosto ha abrogato il reato di abuso d’ufficio. Il collegio dei giudici, ha respinto la questione che era stata presentata dal pubblico ministero Valentina Salvi: i giudici hanno spiegato perché l’hanno ritenuta “in parte manifestatamente infondata, in parte irrilevante”, spaziando tra riferimenti alle leggi italiane ed europee. Nel procedimento chiamato ‘ Angeli e demoni’ viene contestato  l’abuso d’ufficio ad alcuni dei 17 imputati totali: in ballo la presunta attribuzione illecita del servizio di psicoterapia alla onlus ‘Hansel e Gretel’ di Torino per i minori che potevano essere vittime di abuso senza un regolare bando, e anche la destinazione dei locali pubblici della ‘Cura’ di Bibbiano per le sedute coi minorenni in assenza di una procedura regolare di attribuzione. Dopo la lettura dell’ordinanza, il pubblico ministero ha chiesto un termine fino a mercoledì per valutare di sollevare la questione alla Corte di giustizia europea. L’avvocato Giovanni Tarquini, difensore di Andrea Carletti – ex sindaco di Bibbiano e uno degli imputati per abuso d’ufficio – ha ribadito che, oltre a chiedere il rigetto della questione, domanda al collegio anche il “non doversi procedere”, e questo “perché il fatto non è più previsto come reato”.