Bologna. Vigilessa uccisa, agli atti anche le chat tra lei e Gualandi

Redazione

Non vi è solo il contratto di sottomissione – prova di una relazione tossica tra Gualandi e Sofia Stefani; ma forse solo un gioco, come invece sostiene la difesa dell’ex capo dei vigili urbani di Anzola Emilia. In mano alla Procura di Bologna ci sarebbero anche le chat tra la vittima e Giampiero Gualandi, che Sofia Stefani ha conservato sul suo smartphone forse con l’idea di mostrare tutto alla moglie di lui. Secondo il quotidiano La Repubblica, sta tutto agli atti del processo in Corte d’Assise per il colpo mortale sparato con la pistola d’ordinanza dell’ex vigile, durante un confronto chiarificatore con la sua collega e amante, il 16 maggio dell’anno scorso.

Sofia dai primi di aprile conservava tutto: a quanto pare una decisione presa dopo un confronto telefonico con la moglie dell’uomo. La consorte era a conoscenza della relazione extra-coniugale: una scappatella, le avrebbe raccontato Gualandi che da sempre sostiene di essere stato perseguitato dalla collega. Sofia Stefani, appresa la posizione dell’uomo in merito alla loro relazione, iniziò a mettere da parte foto, video e conversazioni: forse con l’idea di mettere in chiaro che il suo ruolo era condiviso con quello di Gualandi. Una sorta di archivio che i carabinieri hanno trovato e la Procura presenterà come elemento di prova nelle prossime udienze.

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