Dare una risposta a quelle persone o quelle famiglie che non riescono a pagare l’affitto a causa ad esempio di un licenziamento o di una grave malattia. E’ l’obiettivo dell’intesa contro gli sfratti per morosità incolpevole, appena rinnovata a Bologna. L’accordo vede insieme Tribunale di Bologna, Città metropolitana, Comuni dell’area metropolitana, Regione Emilia-Romagna, Ordine degli avvocati, sindacati e associazioni dei proprietari e degli inquilini. Destinatari delle misure sono cittadini e nuclei familiari colpiti da sfratto per morosità, per il quale non sia ancora intervenuto il provvedimento di convalida o di esecuzione e in grado di documentare una diminuzione della capacità reddituale, sopraggiunta dopo la data di sottoscrizione del contratto di locazione. L’importo massimo di morosità non deve essere superiore a 10.000 euro per gli immobili situati in Comuni ad alta tensione o disagio abitativo, mentre il tetto è 7.000 euro per gli altri. Il contributo a fondo perduto potrà arrivare fino ad un massimo di 8.000euro per chi ha un reddito Isee fino a 26.000 euro. Il contributo può essere erogato sia per coprire i canoni non corrisposti e così interrompere la procedura di sfratto, sia per accompagnare l’affittuario, con un procedimento di sfratto già convalidato ma non eseguito, nella ricerca di un nuovo alloggio. Il protocollo era scaduto a fine 2024 ed è stato rinnovato fino al 2026.
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