Eccola qua, si chiama chiave georgiana, o chiave bulgara, perché comunemente usata da bande originarie del paese caucasico come di quello balcanico. E’ a tutti gli effetti un passepartout, costituito da un tensore – che agisce sul carrello della serratura – e da una chiave con denti mobili che si adattano alla toppa (specie quelle a doppia mappa) e alla fine aprono la porta. La Questura di Bologna ha acciuffato tre georgiani che in tre mesi hanno messo a segno almeno cinque furti in zona Murri.
La Polizia è riuscita a risalire ai responsabili grazie alle immagini della videosorveglianza e a una serie di appostamenti: si tratta di due fratelli di 38 e 42 anni e di un 34enne. La base logistica era in appartamento in via Alberti, vicino alla zona dei furti, tutti compiuti tra la fine dell’ottobre scorso e il 30 gennaio, l’ultimo nemmeno una settimana fa. Dentro le case la banda cercava oggetti da piazzare facilmente, come borse, pc, consolle per videogiochi, biciclette, strumenti musicali, gioielli e argenteria. La refurtiva era ricettata tramite intermediari stranieri o direttamente in qualche Compro oro. E proprio in uno di questi è stato beccato uno dei tre georgiani mentre stava rivendendo la merce rubata. Gli altri due sono stati fermati nel loro covo, dopo una breve scazzottata. In casa, parte della refurtiva e gli attrezzi del mestiere.
Le fotografie degli oggetti di cui non è ancora stato individuato il proprietario verranno postate online, per permettere a chi li riconosce di rientrarne in possesso.