Ha poco più di vent’anni, risiede nella nostra regione, ed è sospettato di essere un hacker di altissimo profilo a livello internazionale. Lo ha scovato la Polizia di Bologna, nell’ambito di una operazione che ha coinvolto in tutto il mondo ben 8 nazioni con relative forze dell’ordine. Mercoledì scorso – viene reso noto oggi – sono state smantellate due delle più grandi piattaforme di cybercrime al mondo, denominate “Cracked” e “Nulled”. Note al punto da avere oltre 10 milioni di utenti in tutto il mondo: raggiungibili facilmente via web, vendevano software malevoli, virus, codici di accesso a piattaforme di streaming, informazioni confidenziali, accessi a conti bancari e molto altro. Ma si occupavano anche di riciclare denaro in criptovalute, grazie alla compiacenza di società di intermediazione finanziaria.
Le perquisizioni scattate mercoledì, insieme all’analisi di chat, documenti e dispositivi elettronici, hanno permesso di appurare l’esistenza di un’organizzazione criminale che si intascava i guadagni illeciti, una volta convertiti in criptovalute. E qui spunta fuori il nome del giovane italiano: la Polizia Postale lo ha ricondotto a una organizzazione criminale transnazionale. L’hacker, fondatore di una piattaforma di intermediazione finanziaria, si è rivelato infatti attivamente coinvolto nel riciclaggio dei profitti illeciti derivanti dalle compravendite. La vasta operazione ha permesso di effettuare, in diversi Paesi, 2 arresti: sequestrati al momento 300mila euro, oscurate le piattaforme “Cracked” e “Nulled”.