E’ necessario un piano Marshall come lo ha definito il governatore del Veneto Luca Zaia per l’emergenza alluvione e non a caso il pressing è bipartisan sull’asse Emilia-Romagna-Veneto: “a tutela del dissesto idrogeologico, perché è inutile andare avanti a pagare danni, meglio andare avanti a pagare opere”. Per Irene Priolo facente funzioni per l’Emilia-Romagna “da troppi anni il nostro Paese spende più risorse per riparare i danni di quante non ne investa per prevenirli. Non è certamente colpa di quest’ultimo governo, ma di una tendenza consolidata e negativa”. Zaia chiede di fare “ordinanze in deroga sulla Protezione civile”, Fedriga proporrà la mediazione al governo. Elly Schlein, segretaria Pd, chiede “una legge per il consumo di suolo”. Intanto il Ministro Nello Musumeci fa riferimento al piano speciale per la sola Emilia-Romagna che ha una durata di 12 anni ed è stato valutato in 4,5 miliardi di euro dagli 1,9 di partenza. Figliuolo ha infatti elaborerà un piano maxi, ma potrà mettere in campo progetti solo per le risorse disponibili. Lunedì prossimo ci sarà proprio un incontro a Roma fra Figliuolo e la Regione per avviare prima della legge di Stabilità le prime opere. Dentro questo piano speciale ci saranno opere strategiche di mitigazione del rischio idraulico e di criticità su strade e ferrovie, abbattimento e rifacimento (ad esempio con arcate uniche) di ponti, nuove soluzioni ingegneristiche e rimodellazione di argini e corsi d’acqua. Poi le ‘famose’ casse di espansione e tanto altro. Il governo, finora, per la ricostruzione pubblica ha stanziato 2,8 miliardi e le ordinanze per l’Emilia-Romagna hanno autorizzato 6.444 interventi per 2,4 miliardi, ma finora sono stati erogati 250 milioni. Per la difesa idraulica stanziati 374 milioni, ma le richieste di erogazione a saldo riguardano 19,9 milioni.
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