Un sit-in sotto la sede bolognese di Confindustria. Così alcune centinaia di lavoratori della sanità privata hanno protestato – nel giorno dello sciopero del settore – per chiedere il rinnovo del contratto, non solo per chi svolge la professione oggi, ma anche per motivare i giovani a scegliere questo lavoro nel futuro. E poi – denunciano i lavoratori – c’è il problema della carenza di organico ormai insostenibile. “Chiediamo il rinnovo del contratto scaduto per le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata – ha spiegato Rosalba Calandra Checco, di Fp-Cgil Emilia-Romagna – che da tanto tempo sono senza contratto e che garantiscono tutti i giorni un diritto alla salute
. Aiop e Aris lavorano per un sistema accreditato ed è giusto che si assumano i rischi d’impresa e che si siedano al tavolo con le organizzazioni sindacali per rinnovarlo
, mentre invece fanno finta di niente e non vogliono neanche convocare il tavolo
“. Secondo Paolo Palmarin, segretario Uil-Fpl Emilia Romagna, “le strutture private accreditate erogano servizi in nome e per conto della sanità pubblica e quindi le risorse per erogare questi servizi provengono dalla fiscalità generale e quindi da tutti noi cittadini
.”
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