Quattro giorni di riposo per i rossoblù che si ritroveranno a Casteldebole giovedì per preparare la trasferta di Como. È un Bologna opaco quello uscito sabato sera dal Dall’Ara. Acerbo nell’approccio alla gara. Ancora alla ricerca di una propria identità pur consapevole degli ampi margini di crescita quando Ferguson (che è tornato ad allenarsi a pieno regime al centro tecnico Galli) e i nuovi arrivati (Miranda, Dallinga e Pobega su tutti) saranno finalmente parte del gruppo di Vincenzo Italiano che comunque incassa l’avvio peggiore da quando siede su una panchina di Serie A.
Il secondo pari stagionale del Bologna con l’Empoli fa riflettere e mette in luce i difetti che andranno in fretta corretti: la squadra ha ritmi troppo bassi per far male agli avversari, l’impostazione è macchinosa. I reparti sono slegati e arrivare sempre in ritardo sulle seconde palle non è un bel segnale. Altro dettaglio non trascurabile la prova opaca di Karlsson che non ripaga la fiducia del tecnico e rischia di restare fuori dalla lista Uefa. Inutile sottolineare che la sosta per le nazionali arriva alla momento opportuno.
È vero che a Casteldebole mancheranno ben 10 giocatori, ma il gruppo avrà più tempo per mettere a fuoco il match contro il Como. L’applicazione e la concentrazione della rosa, di cui lo stesso Italiano ha parlato più volte potrebbe agevolare un processo che pare non essere ancora decollato. E in quest’ottica la gara contro i lariani avrà un peso specifico enorme. «Come una finale» per utilizzare le parole di Miranda sabato sera dopo la gara con l’Empoli. Un pari scialbo e inconsistente che tutti sperano sia stato solo un incidente di percorso.