Non c’è pace per l’aeroporto Marconi di Bologna. Dopo un’estate segnata dalle polemiche sui disagi per i passeggeri, ora lo scalo bolognese è nei pensieri del numero uno dell’Enac Pierluigi Di Palma, anche quando parla della riorganizzazione degli aeroporti italiani in vista dei prossimi picchi di arrivi e partenze.
In un’intervista al quotidiano la Verità, Di Palma parla di un monitoraggio in corso da parte di Enac, con lo scopo di posizionare gli aeroporti italiani in base alla capacità infrastrutturale se questa risulta inferiore a quella operativa. Questo consentirebbe di spalmare i movimenti su tutto l’arco della giornata.
L’esempio che offre il presidente di Enac è proprio Bologna, tra gli scali italiani più congestionati, che ha – spiega – “30 movimenti operativi l’ora, non ne potrà avere più di 20 che sono, attualmente, quelli della sua capacità infrastrutturale”.
Le conseguenze di questa scelta – secondo Di Palma – sarebbero che le compagnie aeree saranno indotte a trovare altri aeroporti dove operare. Questo favorirà la rete aeroportuale dell’Emilia Romagna, con gli altri scali che fino ad ora sono stati abbastanza penalizzati come Rimini, Forlì e Parma. E’ evidente – conclude il capo di Enac – che bologna ha bisogno di investimenti perché scoppia. Insomma, la prospettiva per il capoluogo emiliano sembra una perdita di voli in favore degli altri scali della regione.
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