E’ una corsa contro il tempo che passa per l’Emilia-Romagna; o meglio: lungo un filo sottile che tiene in carica la sua Assemblea Legislativa. E’ nei prossimi destini di viale Aldo Moro che le opposizioni al Governo Meloni giocano la loro carta contro la legge Calderoli sull’Autonomia differenziata. L’iter per indire un referendum abrogativo prevede due strade: che la richiesta sia presentata da mezzo milione di elettori o da 5 Consigli regionali entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E proprio in questa ultima opzione si è deciso di giocare la prima mossa, mentre sono già partite iniziative di raccolta firme. Sono 5 al momento le regioni in mano a una maggioranza di centro-sinistra: Toscana, Sardegna, Puglia, Campania ed Emilia-Romagna. Per poco però: perché il governatore Bonaccini è stato eletto a Bruxelles, le due cariche sono incompatibili, e ha dunque già annunciato che si dimetterà formalmente tra l’11 e il 12 giugno, dopo il G7 della Scienza che si terrà a Bologna e Forlì. A fine mese c’è il periodo di chiusura estiva dell’Assemblea Legislativa, a metà settembre scatterà l’amministrazione ordinaria in vista delle elezioni regionali per nominare il successore di Bonaccini. Ecco perché tanta fretta. Con tanto di quesito già presentato dai gruppi politici – di area centro sinistra, tutti uniti – in viale Aldo Moro: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione?”. Questo il testo presentato ufficialmente. Con tanto di invito a che venga recepito dalle altre 4 regioni che hanno lo stesso schieramento politico. Quindi, si diceva, una corsa contro il tempo: l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna dovrebbe riunirsi il 9 luglio per discutere e votare la richiesta. Domani intanto si riunirà la VI Commissione, Statuto e regolamento, deputata a discutere e votare il documento, firmato dai capigruppo di un campo larghissimo: Pd, ER Coraggiosa, Lista Bonaccini Presidente, Movimento 5 Stelle, Italia Viva ed Europa Verde. L’obiettivo, dichiarato, è arrivare alla votazione del documento in Assemblea prima del suo scioglimento. E passare la palla a Toscana, Sardegna, Puglia e Campania perché facciano lo stesso e richiedano il referendum abrogativo
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